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giovedì 17 luglio 2014

Il non-blogger

Una volta mi chiamavano blogger.

Ora sarà che per passare le foto da uno Windows Phone ad un pc Windows ci vogliono una buona dose di pazienza ed una enorme di fortuna [che è un po' la trasposizione fra macchine di quello che succede a me con la banconista del fornaio ogni volta che vado a comprare il pane], ma di fatto se guardo la data dell'ultimo aggiornamento di questo blog mi si stringe una morsa intorno al cuore. E non è che abbia poco di cui parlare... è che sono proprio diventato un non-blogger! Quello che "Oh già non ho fotografato il prima...", "Vabè dai la Canon non la porto faccio col telefono va bene lo stesso", "Sì ma in fondo anche se posti su IG e basta è ugualmente ok", "Tanto non sei mica su Design*Sponge"... Insomma questo pratico atteggiamento I don't give a f* che è tanto comodo ma poi si paga caro quando non ti cerca più nessuno a parte chi ti chiede di dipingergli una specchiera a forma di girasole.

Così l'altro giorno mentre tingevo un set di mobili per una camera (foto del prima zero, foto del dopo su IG), il mio calibro perfetto per le dosi ha crashato per qualche istante e mi sono avanzate un paio di rullate di questo stupendo celeste/verde acqua (i non blogger non li sanno i nomi dei colori, indicano sulla mazzetta e imprecano quando chi commissiona dice: "Sì volevo un verde, scegli tu quale..."). Chissà-da-dove è uscito un barlume di blogger ed ho pescato dalla catasta di scarti di legno un pezzetto già pronto e levigato di questo materiale che al momento AMO smisuratamente (stay tuned). Non so bene neanche come si chiami (non blogger e non falegname), ma la sua texture e la sua finitura dorata mi attraggono per la loro semplice potenza decorativa.

Così con un pezzetto di nastro adesivo ne ho coperto una parte ed ho verniciato il resto. La tavoletta poi aveva già due pratici fori e in archivio, nello scompartimento maniglie (25 mq circa) avevo due pratici pomelli serie Hemnes avanzati. Ed oggi che sono un gran blogger vi do anche un consiglio in più: solitamente, se si tratta di appendere piccole cose, non utilizzo chiodi o viti ed attaccaglie, ma un semplice nastro a fare un anello fermato con una puntina da disegno sul retro del pezzo da appendere. Easy and cheap.




Dite la verità: che blogger che sono! ;)



mercoledì 21 maggio 2014

Round end table

No, la risposta non è favorendo gli incontri clandestini di lotta fra uccelli selvatici. E non è neanche arte, manualità, design, calcolo o intuizione. La risposta è scazzo, scarso budget ed un committente che sa apprezzare. ;)





mercoledì 20 marzo 2013

NEW TEXTURE

Stamani, in barba alle solite afflizioni mattutine, ho preso la macchina fotografica. Il tempo era perfetto -grigio ed uniforme- per andare a fare quello scatto che da mesi mi ero riproposto di fare. Si tratta del piano del mio tavolo da lavoro per esterni. Perfetto per aggiornare la pagina delle texture in cijecam veritas© ;)

Clicca sull'immagine e visualizza la pagina per scaricare
Un'iniezione di vita! Mi basta davvero poco in questo periodo!! :) 
Questo legno mi piace davvero tanto. La macchia verde mi ricorda il maldestro tentativo di travasare della vernice, che ha trasformato Piera nell'incredibile Hulk (fortunatamente non con la medesima rabbia). La macchia gialla proprio non me la ricordo... non è lì che feci l'ultimo mobile giallo che ho realizzato. Chissà... mi verrà in mente.

I segni di levigatura sull'asse più in basso sono lì dai primi di ottobre, quando facevo il tavolone per il bar. La tinta bianca (davvero resistente!) è la colatura grossolana scesa da un pannello, perché la fretta, si sa, è cattiva consigliera! La velatura verde muschio è invece il segno di una -adorabile- stagione inclemente.

Ah sì... un tavolo da lavoro invecchiato è meglio di un diario o di un album fotografico! ;)

venerdì 25 gennaio 2013

SGABELLO SCRAPWOOD!

Sì, proprio gridato! Gridato perché mi piace troppo! Gridato perché mi piace ancor di più il fatto che le foto di questo post siano scattate nientepopodimenoche da Ilaria! E gridato anche perché adoro il grigio che gli fa da sfondo. E ancor più gridato perché quella finestra dietro è irrisestibile!







giovedì 27 dicembre 2012

WOOD(EN) LETTER(S)

Quest'anno mi posso vantare di non aver speso un euro per i ragali di Natale. [E li ho fatti, ovviamente!] Ne vado particolarmente fiero, non perché sia un incallito spilorcio, ma perché sono tutti usciti dalle mie mani e non hanno consumato mezza risorsa nuova per essere prodotti

Questo che vi mostro oggi è uno tra quelli che mi hanno dato maggiore soddisfazione. Devo confessarvi, e in parte già lo sapete, che da qualche mese mi sono aperto al meraviglioso mondo dello scrapwood... che per me è molto di più di una semplice moda nell'arredare. L'idea di far nascere, esclusivamente da scarti del legno, dei pezzi unici più simili ad opere d'arte funzionali che a semplici mobili... beh... attualmente rappresenta il massimo per me!

E così era da tempo che mi attiravano quelle belle letterone free-standing che si vedono un po' ovunque in giro. L'ispirazione ultima, l'incipit, me l'ha data un post di Marielucie. E così è nata lei, in pochissimi minuti, perché proprio volevo vederla in piedi!


Perfetta per Mauro, persona che per me rappresenta proprio una bella letterona chiara e decisa, stabile e solida come i pezzi di legno da costruzione segnati dal tempo.

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mercoledì 18 luglio 2012

TWP - Finalmente! E 1...

Accumuli una vita senza sapere il perché. Conservi di tutto, ti mantieni forte per non valicare quel sottile confine che segna l'inizio della patologia... ogni tanto ti scoraggi e cedi al downshifting. Poi arrivano momenti come questi, in cui Costanza e Federico (il grafico, fra le altre cose, del blog Family Tester di CasaFacile) danno senso e compimento a questa ricerca di anni.

La loro splendida casa [segue... ] necessitava di un mobile per l'ingresso. Costanza e Federico, che avevano le idee più che chiare su quello che stavano cercando, mi girarono questa splendida board di pinterest. La aprii e fu il catartico momento rivelatore: adesso mi spiegavo perché, quando demolimmo il pollaio (35 metri quadri di pollaio!), decisi che avrei dovuto accatastare in un campo tutta la legna derivata... ("prima o poi potrebbe servire").


Cominciarono così una serie di giornate di selezione e catalogazione del materiale, anche nella speranza (insoddisfatta) di rinverdire il settore "da bruciare". Presi con me una rappresentanza del "lo salvo" e cominciai, scrutandola, a pensare. Con una board e con della legna così fu subito chiara una cosa: non potevo fare un solo mobile. Questo pezzo è perfetto per questo, ma con questo viene benissimo quest'altro. E così identificai 4 assi di legno, le più divorate dal tempo e da chissà quali coleotteri, e carta e penna alla mano iniziai a costruirci un mobile intorno.

Il risultato, non so, mi lasciò un po' così... era forse troppo grezzo? Il dubbio durò il tempo di un lampo. L'entusiasmo dei futuri proprietari fugò ogni incertezza. Ma poi vogliamo parlare della soddisfazione di aver dato fondo a tutte quelle viti/vitine/bullette meticolosamente conservate? Alle zampe di due tipi, ciascuna con la sua storia da raccontare? All'aver progettato in modo che quel pezzo di legno conservasse anche la cerniera rugginosa che aveva inchiodata? Insomma... voi cosa mi dite?