sabato 21 dicembre 2013

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E' strano il destino. E se non è il destino, è comunque strano il caso con i suoi sistemi e le sue coincidenze. Questa  pagina si è fermata qui ormai da tre mesi.

Oggi sono venute le colleghe di scuola a farmi visita. Sono venute per vedere come stavo e per riportarmi la borsa di mamma, quella che nel traumatico trambusto di quei giorni era rimasta, fra l'emissione di una sentenza da parte dei medici e l'altra, dimenticata nell'armadio di classe. Dimenticata non proprio, dato che a mamma non sfuggiva mai niente ed infatti puntuale, appena i primi atroci dolori avevano cominciato a lasciarle un po' di respiro, aveva chiamato Patrizia perché prelevasse dal suo interno certi importanti documenti.


Oggi aprendola ho ritrovato lei, con quel -2 stampato in copertina che suona adesso così beffardo. L'11 settembre quel -2 faceva pensare ad una vita chissà quanto ancora lunga, finalmente libera dall'appuntamento quotidiano con i ragazzi, ma presa ogni istante dalle mille cose che negli anni rimandiamo di fare, in attesa di avere finalmente un po' di tempo per noi. Il ballo tutte le sere, come del resto già faceva, con quel fisico da ragazzina, che io mi preoccupavo quando la vedevo uscire ad ore nelle quali, per me, era già abbondantemente passato il limite invalicabile della notte! Il mare dai primi di marzo agli ultimi di novembre, qualche vacanza in bassa stagione. E magari qualche collaborazione con cijecam re|design, riscoprendo i ferri e la macchina da cucire.

Oggi quel -2 parla chiaro, netto come una ghigliottina: -2 mesi, 11 settembre - 11 novembre, quell'11 novembre in cui, in dimissione dopo la prima chemio, gli effetti collaterali seguivano uno strano trend inverso a quanto ci si dovesse aspettare. Ma lei non mollava, ed io non mollavo. Nessuno di noi dava neanche per un attimo spazio all'avanzare dell'ombra. Noi vogliamo, noi possiamo e, dove non possiamo, può Dio. Perché noi siamo pronti a tutto. E chi è pronto a tutto può affrontare tutto, ed è invincibile.

E invece il male non ha dato scampo. Ed in un irrealizzabile attimo-lungo-quanto-una-vita ci siamo ritrovati privi di una donna capace di catalizzare in due giorni centinaia di persone, centinaia di messaggi e di gesti, migliaia di parole, neanche una sbagliata, niente fuori posto. E leggere sui quotidiani e ascoltare dalle testimonianze commosse al funerale, che non solo Dalila (che bel nome mi dicono in tutti gli uffici) era quella splendida persona che avevi sempre visto, fin da quando, da bambino, non avevi che occhi solamente per lei, ma che lo era ancora di più ed erano in tantissimi a poterlo raccontare.

Riaprire oggi questo blog, e ritrovarlo qui, fermo col pensiero a lei, è l'ennesima sorprendente testimonianza di come in questa vita non siamo affidati solamente alla casualità e alle coincidenze. Perché in quei -2 ho avuto, con mia sorpresa, la possibilità di dirle, come da tempo non facevo, quanto fosse importante per me e quanto avessi da esserle grato. Un giorno improvvisamente vennero alla mia mente alcuni aspetti di me dei quali vado particolarmente fiero: è inutile fingersi modesti, tutti sappiamo di avere dei pregi, e molto spesso stupidamente non andiamo neanche troppo d'accordo con essi (ah son troppo buono, mi fido troppo degli altri...). Ma quel giorno ebbi chiara una lista di qualità che sono alla base della mia vita e che non vorrei mai cambiare: seppi che venivano da lei e glielo volli dire. La cosa ci colse nello stupore.
In tempi non sospetti sentivo che se ne stava andando... ricordo che, quando la vedevo uscire, una strana, inspiegabile tristezza mi prendeva per alcuni istanti. E questo ci aveva fatto avvicinare.

Perché la vita non è mai completamente ingiusta, anche quando, suo malgrado, è costretta a lasciare che il Male, con il suo dolore e la sua iniquità, ci travolga. Ci sono fili invisibili: come la scia di una stella cadente nel cielo gelato di dicembre, che già due sere dopo mi diceva di non abbassare la testa, ma di continuare a volgere lo sguardo sempre in alto, oltre l'orizzonte, oltre il groviglio indistricabile del presente.

Vi dico GRAZIE. Uno per tutti. Non ve lo meritate, lo so. Ve lo meritate uno per uno negli occhi. Ma siete tanti, tantissimi, mai troppi, tutti così vicini. GRAZIE.

23 commenti:

  1. Caro caro Francesco, le parole che hai scritto sono esattamente quelle che mi aspettavo da te. Le tue qualità, e sono tante (hai ragione, non bisogna schermirsi) ti hanno reso quella persona speciale che sei diventato e che mi è tanto cara. Abbiamo conosciuto in questa occasione la tua mamma ma ti confesso che me la immaginavo proprio così e sono sicura che sa e sapeva del tuo amore e della tua gratitudine. Ti abbraccio ancora Francesco e se ti può consolare, sappi che penso spesso a Dalila (che bel nome!)

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  2. adesso, e ho aspettato un po' a riposponderti per non farmi trascinare dall'emozione e non cadere nelle trappole della retorica (che pure può servire...) bisogna che tu trovi la forza di mettere una lineetta perpendicolare sopra a quel 'meno'... farlo diventare un '+' insomma.
    a partire dal momento in cui te la sentirai...

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    1. un +1 alla volta... già cominciano a delinearsi nella mente. Senza troppe pretese, appena me la sentirò, si ritornerà a sommare... ;)

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  3. non sapevo, nemmeno sospettavo che il nostro silenzio nascondesse questo. io ci sono e ti voglio bene.

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  4. Solo ora apprendo la causa della tua assenza. Mi dispiace TANTISSIMO.
    Anche se non ci conosciamo ti sono vicina con la mente e con il cuore.
    Forza Francesco

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  5. Ha fatto davvero un bel lavoro tua mamma, lo sapevo prima, ne ho di nuovo la conferma.

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  6. Che belle parole Francesco...posso anch'io fare una cosa che non meriti, ovvero abbracciarti "solo" virtualmente... ♥

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  7. Grazie Francesco per aver condiviso i tuoi sentimenti. Un abbraccio

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  8. Bentornato Francesco, e con che grazia...mannaggia a te :-*

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  9. Caro Francesco, con queste tue parole così belle, malinconiche ma allo stesso tempo serene, me l'hai fatta conoscere un po'. Strano davvero il destino. Però è stata amata tanto da quello che vedo, anche da suo figlio.
    Ho ancora nelle orecchie le parole dette tra le lacrime fitte di una mia carissima amica quando ha perso il padre per una malattia simile, molto rapidamente, abbracciandomi mi disse "non dimenticarti mai di dirgli che gli vuoi bene, io non glielo dicevo da tanto e non ho più fatto in tempo. Se n'è andato e non ho fatto in tempo a dirgli quanto gli volevo bene".
    Lei invece l'ha saputo e per una mamma non è cosa da poco.
    Ti abbraccio forte.
    Laura Anna

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  10. Che belle parole per salutarla, per farla conoscere un po' anche a noi, per tenerla ancora qui... Un abbraccio

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  11. grazie lo dico io a te, per le parole che hai scritto. Sei una persona meravigliosa, proprio come la tua mamma. Bentornato <3

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  12. L'ho conosciuta, meravigliosa e solare. Ce la farai, pian piano, lo so. Il bello che ti ha lasciato ti aiuterà. Lo spero e lo so.
    Un abbraccio enorme, Fra e bentornato.
    v

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  13. Caro Francesco, ho letto con avidità le tue parole che scorrono come un fiume impetuoso...e mi sono commossa...quanto amore e quanto dolore...è difficile per me trovare le parole giuste per farti sentire che, anche se non ti ho mai conosciuto di persona, ti sono vicina con affetto.
    Tempo fa scrissi questi versi quando morì la mia nonna a cui ero molto affezionata, che scrissi con impeto ed che ora vorrei condividere con te, augurandomi che non ti facciano troppo male:

    E' ormai un corpo disabitato,
    la morte ha steso il suo manto di dolore...

    ......e come ci affacciamo con gioia alla vita,
    ce ne andiamo, serenamente, in punta di piedi,
    senza far rumore,
    per non disturbare.

    Un forte abbraccio, Chiara

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