Un'amica che conosce le mie passioni, quando scoccò la scintilla con il Bar di Gambarotta (minuscola località in una sperduta frazione di uno fra i tanti anonimi comuni di montagna del nostro paese) mi regalò questo passaggio, tratto dal libro "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruiz Zafon:
"La casa è disabitata da un certo tempo e questo comporta sempre dei piccoli problemi." Io a stento gli prestavo attenzione. Avevo sognato tante volte quel posto passandoci davanti che quasi non mi accorgevo dell'aura funebre e oscura che lo possedeva. Avanzai lungo il corridoio principale, esplorando stanze in cui i vecchi mobili giacevano abbandonati sotto una spessa cappa di polvere. Su un tavolo c'erano ancora una tovaglia sfilacciata, un servizio di piatti e un vassoio di frutta e fiori pietrificati. I bicchieri e le posate erano ancora lì, come se gli abitanti della casa si fossero alzati a metà della cena. Gli armadi erano ricolmi di vestiti logori, capi scoloriti e scarpe. C'erano interi cassetti zeppi di fotografie, occhiali, penne e orologi. Ritratti velati di polvere ci osservavano dai comò. I letti erano rifatti e coperti da un velo bianco che brillava nella penombra.
Perfetta sintesi! Non ho bisogno, per ora, di aggiungervi altro! Buona Domenica!
E no, non puoi lasciarci così, a metà della descrizione. I bicchieri erano stati lavati ed appoggiatilì per essere asciugati oppure avevano ancora un dito di vino?
RispondiEliminaprendo un grembiule, un foulard e arrivo!
RispondiEliminaA suivre....:)
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