Visto il prima sembrava decisamente arduo ottenere qualcosa di accettabile con uno scarno no-money: la vecchia area relax era costituita da due sedie in plastica nera con accoppiati cuscini (il comfort prima di tutto!) ed un tavolo da ping-pong richiudibile.
La nuova area relax necessitava di sedute confortevoli, conviviali e di stile: 'na parola.
Impensabile ricorrere a qualche seduta low-cost senz'anima della grande distribuzione; improponibile imbarcarsi in qualche restauro creativo... non restava che mettere il naso fra la catasta di materiale da macero e, disegno alla mano, creare qualcosa di nuovo. Una seduta in ferro recuperata chissà da cosa, dei travetti in legno, tavole varie, imbottiture second-life. Con la vendita del ping pong ricavammo i soldi per acquistare la stoffa (ve la ricordate?)
Scatto: Giuliana Franklin |
Era forse la prima volta che mi imbarcavo in un'impresa così grande (per di più con l'inaugurazione dell'anno scolastico che incombeva): definirei il risultato soddisfacente. Tempo di realizzazione: 2 giorni!
Federico Cantini photographer |
Il vero vanto è però il tavolino-stop: due mani di bianco e, al posto del vecchio piano ottagonale in legnaccio scuro, il regalo ricevuto dalla pulizia di un fossato lato strada.
il contrasto tra la stoffa elegante ed il tavolino di recupero all'inizio mi è sembrato un po' azzardato, ma riflettendoci evidenzia che è "QUI" che ci si ferma per riposare per poi ripartire con altre attività!
RispondiEliminaHai cnetrato in pieno il significato!! :)) comunque l'area è tutta giocata sui contrasti... una stoffa così in un ambiente tecnico acciaio-metallo-cemento secondo me è perfetta!
RispondiEliminatutto più che OK! il tavolino, lo adoro!
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